Vincenzo Ferrara, Climatologo Sicuro Di Non Sbagliare Mai

22Set07

(Note: I have translated this blog in English: How to Be Right About the Climate: Always!)

(Grazie ad Antonio Gaspari di Svipop per questo straordinario documento [riscoperto poco tempo fa da Fabio Malaspina])

Vincenzo Ferrara, lo scienziato coordinatore della Conferenza Nazionale Sui Cambiamenti Climatici (quella della famosa bufala del Ministro Pecoraro Scanio sull’Italia che si riscalderebbe quattro volte piu’ in fretta del resto del pianeta), spiega in questo articolo del 1982 (“Rivista di Meteorologia Aeronautica”, Volume XLII n. 1, Gen-Mar 1982) come si diventa un climatologo famoso:

[…] se voi siete climatologo e contemporaneamente desiderate sopravvivere come un climatologo, accrescendo magari la vostra fama, non avete che da [fornire] proprio la diagnosi e la prognosi che la gente si aspetta.

Guai a rispondere: “Ma no, è tutto normale, oppure: “Sono tutte balle montate dai giornali e dalla televisione” […] perché la gente […] conclude all’unanimità che […] non capite un accidente né di tempo, né di clima. Sarebbe la fine della vostra carriera

[…] L’unica risposta sensata alla domanda: “Il clima sta cambiando?” è: “Ma certo che sta cambiando! E’ ormai una cosa nota, scientificamente accertata e fuori discussione”. A questo punto prevedete per il futuro e per il prossimo secolo un clima esattamente uguale al tempo atmosferico presente, esaltando magari il fenomeno fino alle estreme conseguenze. Così, se fa freddo prevedete “glaciazioni”, se fa caldo prevedete una “era torrida, e se vi sono condizioni di forte variabilità prevedete “estremi climatici” a breve termine e clima più o meno immutato a lungo termine (secolare).

Ma, direte voi, come fa un climatologo serio a fornire previsioni climatiche, attualmente impossibili, e […] così opposte senza sentirsi un buffone? Non temete c’è la scienza che vi sorregge, perché la scienza in questo campo ha pensato a tutto e fornisce la soluzione per ogni caso, anche per quelli più disperati.

Perciò, se fa freddo, il discorso scientifico da fare è il seguente: “Il clima sta cambiando e ci avviamo verso una nuova glaciazione. Questo fatto è già stato accertato perché a partire dal 1940, la temperatura media dell’emisfero nord è diminuita di circa 0,4°C, a causa probabilmente della minor trasparenza dell’atmosfera intorbidita dal sempre maggior inquinamento dell’aria. Il raffreddamento dell’aria provoca una maggiore estensione dei ghiacciai e dei mantelli nevosi, i quali essendo altamente riflettenti (albedo elevata) per la radiazione solare provocano a loro volta un successivo raffreddamento e quindi nuovi e più vasti ghiacciai, e così via in una spirale che porterà ad una nuova glaciazione nel giro di un secolo e forse meno”.

Già, ma se fa caldo come si fa a giustificare una previsione di era torrida con questi dati di fatto sul raffreddamento? […] da un altro punto di vista altrettanto scientifico […] il discorso è: “Il clima sta cambiando e ci avviamo verso un’era torrida. Tutto ciò è stato già scientificamente accertato perché a partire dal 1850 il contenuto di anidride carbonica nell’atmosfera è andato progressivamente aumentando e solo in questi ultimi venti anni si è passati da 315 a 334 parti per milione. Ciò significa che nel 2020 l’accumulo di anidride carbonica sarà più che raddoppiato se si tiene anche conto dei sempre crescenti consumi di energia e di utilizzo dei combustibili fossili. L’aumento di anidride carbonica riduce le perdite di radiazione ad onda lunga dalla terra verso lo spazio (effetto serra) e nel giro di meno di mezzo secolo la temperatura media dell’aria aumenterà di circa 2 o 3°C; ci sarà scioglimento dei ghiacci polari ed un aumento medio del livello del mare che sommergerà parecchie località costiere”. […]

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Insomma parafrasando una vecchia barzelletta: un fisico atmosferico, un metereologo e Vincenzo Ferrara partecipano a un colloquio per diventare climatologo.

Al fisico atmosferico viene chiesto: “Come prevede che sara’ il clima per l’anno prossimo?“. Quello risponde: “Non ne sono sicuro, ma se mi date un supercomputer so come impostare i calcoli per fare una previsione di massima“. Tocca poi al metereologo, cui viene chiesto: “Come prevede che sara’ il clima per l’anno prossimo?“. Egli risponde: “Non ne sono sicuro, ma se mi date le carte stagionali e un buon archivio degli anni passati, so come impostare i calcoli per fare una previsione di massima“.

Tocca infine a Ferrara, che alla domanda: “Come prevede che sara’ il clima, l’anno prossimo?” risponde: “Cio’ che volete che io preveda…“.



8 Responses to “Vincenzo Ferrara, Climatologo Sicuro Di Non Sbagliare Mai”

  1. Che dici Maurizio, la mandiamo ad Hansen e compagnia bella??? Compresi i vari Al Gore e quanti altri…

    Ah dimenticavo, Ferrara ha fatto scuola: il consenso è figlio di quanto lui disse 25 anni fa…

  2. Hansen c’ha scommesso la vita su tutto questo, il lavoro sull’effetto serra su Venere era la sua tesi di PhD o qualcosa del genere. Vedrai che non mollera’ neanche quando saremo al freddo.

  3. Hai ragione!!! Probabilmente dirà che i feedback negativi della natura sono molto più forti dell’influenza umana, ecco perché la Terra si raffredda… E intanto un recente studio scientifico ha trovato le prime possibili conferme della teoria di Lindzen sul cosiddetto “effetto iride”… Anche se si tratta di confermare delle ipotesi, c’è qualcuno che pensa che forse non è tutto oro quello dell’IPCC e soci, e che forse sarebbe meglio guardare anche altrove…

    Intanto che ne pensi del puntuale come una metropolitana giapponese rapporto da catastrofismo terrorista che precede la solita conferenza sul clima che vuole Venezia annegata da qui a pochi anni???

  4. 4 Marinella

    Se fa troppo caldo (effetto serra) i ghiacciai si sciolgono ed immettono acqua fredda negli oceani. Questo fa sì che la Corrente del golfo, che permette una temperatura mite nel nord Europa, rallenti il suo corso – la spinta energetica la riceve dalla gran massa di acqua calda che viene spinta dall’acqua fredda, vedi moti connettivi, ma se non c’è più differenza la correnete rallenta e non può più scaldare i paesi nordici. Questa non è una questione di Ferrara è una questione di Fisica.

  5. Mi dispiace Marinella ma e’ proprio la fisica a dire che cio’ non puo’ accadere. Non lo dico io, lo dice l’espertissimo Carl Wunsch. E ne parla anche Richard Seager su Le Scienze, che hanno ripreso un articolo da American Scientist

    Climatologia del Mito


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