Sulla Decrescita

02Mar12

Un racconto brevissimo di Guido Botteri apparso come commento su “Climate Monitor:

Una sera, ad Amalfi, seduto su una panchina di fronte al mare calmo, aspettando l’autobus per tornare a Ravello, incontrai un tizio. Non so come il discorso finì su quel punto, ma lui mi disse, ad un certo punto:

“La ricchezza è come la materia, sparsa per l’universo. Qua e là si addensa, ma dove si addensa di più e dove di meno. C’è giustizia nell’universo ? E’ forse giusto che il Sole sia tanto più piccolo di Aldebaran ? E’ forse giusto che l’elefante sia più grande del pipistrello, e che Bolt sia più veloce di me ? E’ forse giusto che io non abbia gli occhi azzurri, e la voce di Celentano ? O che le viole non siano rose, e che ci sia chi abbia diamanti, o petrolio sotto i piedi, senza aver fatto nulla per averli ? No, non c’è giustizia nell’universo, ma forse è meglio così, perché se ci fosse, se tutti i fiori fossero rose, e tutte le donne alte, bionde e con gli occhi azzurri, e tutti avessero la voce di Celentano o Mina….questo mondo sarebbe di una noia mortale. Credo che per questo Dio, o chi per lui, non l’ha voluto “giusto”. E per tornare alla nostra materia, che così ingiustamente si addensa dove sì e dove no, essa poi continua nella sua ingiustizia, perché proprio chi ha di più, per legge di gravità, attira ancora di più ed aumenta il gap [ allora non si era ancora diffuso il termine “spread” ] tra chi ha di più e chi ha di meno, e chi ha di più ha sempre di più, e aumenta la sua differenza con chi ha di meno. Così è per la ricchezza. Chi è ricco, se non fa cavolate, diventa sempre più ricco, per legge di natura. E allora, decrescere può solo far diventare più poveri, perché diminuisce la “forza di gravità economica”. La decrescita non è quindi paragonabile a quel che si perde, ma molto più ripida e dannosa. E’ giusto tutto questo ? Ora, se vogliamo tendere ad una maggiore giustizia, che tenda a diminuire quei divari, cosa stiamo facendo, un’opera di politica economica o un’opera morale ? Non confondiamo l’etica con l’economia, perché poi un’economia povera non può garantire i diritti, che senza una copertura finanziaria sono aria fritta. Quindi un’economia senza una correzione etica crea eccessivi divari, ma se azzera i divari crea solo povertà, e quindi meno diritti per tutti. Tra tutti uguali, ed eccessivi divari si deve cercare un compromesso che non sia troppo ingiusto e non sia troppo antieconomico.”

Detto questo mi salutò, perché era arrivato il suo autobus, e non ebbi nemmeno la prontezza di chiedergli come si chiamasse.



1 Responses to “Sulla Decrescita”

  1. 1 antonio castellano

    Ronald Reagan ? bel raccontino. E’ lo stesso che ha fatto Marchionne ai suoi dipendenti dopo aver incassato il suo bonus ?


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