Elogio (Plurimo) Dello Scetticismo

20Set09

Elogio (Plurimo) Dello Scetticismo
di Maurizio Morabito (pubblicato sul blog “Climate Monitor” il 19 Settembre 2009)

Straordinaria pagina, quella numero 35 del Domenicale del Sole24Ore del 2 agosto 2009, quasi interamente dedicata (quattro articoli, due grandissimi riferimenti) all’elogio dello scetticismo, antico e moderno, in quanto approccio più ragionevole alla conoscenza (anche a quella “scientifica”); scudo di difesa contro il dogmatismo e strumento di tolleranza, dunque indispensabile per elevarsi dal punto di vista etico.

Uno scetticismo che è arrivato a noi anche grazie all’Illuminismo. Chi lo rifiuta dunque, chi lo denigra, chi incautamente si affida a una “Autorita’ Indiscutibile” nel reame della Scienza, si pone in ultima analisi al di fuori della Scienza stessa e di quasi quattrocento anni di Filosofia.

Quello scettico è un atteggiamento diametralmente opposto dunque al cambioclimatismo attualmente di moda, dove invece una incredibile rigidità dogmatica porta più d’uno ad inalberarsi per Lesa Maestà per esempio allorquando un interlocutore si permetta di mettere in dubbio la profezia della catastrofe impellente, o alcune conclusioni dell’ultimo rapporto IPCC, se non addirittura la pericolosità del riscaldamento globale di origine antropica.

(il resto dell’articolo e’ disponibile su Climate Monitor)



4 Responses to “Elogio (Plurimo) Dello Scetticismo”

  1. 1 Pietro

    certo, lo scettico potrebbe pensare che il passaggio a nord ovest e quello a nord est siano mere illusioni ottiche…

    • e’ il credulone, semmai, che non ha neanche la curiosita’ di andare a capire se e quando siano stati gia’ aperti, e si fa convincere senza prova alcuna che sia tutta colpa del “global warming”

  2. 3 filipporiccio

    Ho potuto constatare personalmente la “rigidità dogmatica” in un surreale dibattito
    (http://www.climalteranti.it/2009/10/27/c%e2%80%99e-un-altro-termine-per-indicare-il-negazionismo/)
    che mirava a stabilire se fosse “giusto” usare il termine “negazionista” per chi gli oppositori (e per da quale grado di opposizione o no fosse giustificato).
    Ma a parte la discussione sulle definizioni, ciò che ha irritato qualche altro commentatore era evidentemente la mia scarsa fede nella dottrina dell’AGW (che comunque sostanzialmente non *contesto* ma di cui *metto in dubbio le cifre*, e sono due cose diverse): e io citavo I NUMERI DELL’IPCC, nemmeno i suoi contestatori. Un caso in cui si potrebbe usare la definizione “più realista del re” (o più papista del Papa).
    Comunque dal mio punto di vista solo l’esistenza di un dibattito del genere è un sintomo di una visione religiosa del tema, per cui ben venga l’elogio dello scetticismo.


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