Dialogo Sul Cambioclimatismo

25Apr07

Due amici discutono della serieta’ del problema “Cambiamento Climatico”. Adattamento libero da una serie di scambi da una mailing list. ATTENZIONE: QUESTA NON E’ UNA OPERA DI FANTASIA. E’ uno scambio realmente avvenuto, anche se con piu’ persone e non una sola.

Cambioclimaticio: Dopo il Rapporto IPCC chi non crede al Cambiamento Climatico non ha piu’ niente cui appigliarsi. L’ultima trincea scavata in fretta, la nuova parola d’ordine e’ “Liberta’ alla Ricerca”.

Maurizio: Ma quale “ultima trincea” e “parola d’ordine”? C’e’ una sfilza di domande cui non e’ data risposta, figuriamoci. Dovrei essere io per esempio a chiedere perche’ non venga mai spesa una parola per rispondere al fatto che la “scienza” dell’IPCC e’ una mascherata.

Come ha appena scritto su un’altra lista Leigh Palmer (Astronomo, Professore Emeritus alla Simon Fraser University):

“L’IPCC non e’ un’organizzazione scientifica. Non ci sono scienziati IPCC. L’obiettivo dell’IPCC e’ politico. I rapporti che produce sul Cambiamento Climatico sono scritti da governi, organizzazioni non-governative, gruppi ambientalisti e scienziati. Il contributo degli scienziati del Gruppo di Lavoro 1 (Scienze Fisiche) non e’ pubblicato se non dopo essere stato modificato in modo che sia conforme al Sommario per i Politici – che e’ elaborato a porte chiuse settimane prima.”

Cambioclimaticio: Apprezzo il tuo continuo controcanto che mette in guardia dal pericolo della manipolazione della informazione ambientale. Però mi piacerebbe sapere quale potrebbe per te essere un segnale convincente che il cambiamento climatico è un po’ troppo repentino per essere compatibile con l’attività umana come si sta sviluppando: la divisione delle acque del mar Rosso potrebbe andare bene?.

Maurizio: Ho gia’ scritto in passato su questo punto.

Mi piacerebbe vedere un cambiamento climatico prima di spaventarmene. Finora c’e’ stato il passaggio nel 1989 della NAO in modalita’ “meridionale” (che porta il caldo specie in Europa), e un curioso spostamento verso il sud dell’Equatore Metereologico.

La prima e’ un’oscillazione, per cui non c’entra con la CO2 (e’ gia’ oscillata in passato, e cambiera’ in futuro). Il secondo e’ un mistero, e non e’ stato previsto da nessun modello (anzi pare essere contrario a quanto ci si aspetterebbe).

Se hai notizia di _cambiamento_ del _clima_ in un qualunque punto del pianeta, e non solo un paio di gradi in piu’ o in meno, fammelo sapere: un invito che rinnovo.

Per “cambiamento del clima” intendo spostamenti di monsoni, cambio dei venti dominanti, modifica del jet stream. Fai un po’ tu.

Cambioclimaticio: Sei rimasto l’ultimo a dubitare.

Maurizio: L’ennesima bufala. ormai non si contano piu’. ma perche’ ci caschi senza mostrare un mezzo senso raziocinante?

Cambioclimaticio: Anche l’Australia che insieme agli USA è rimasta fuori dal Protocollo di Kyoto comincia a ricredersi ed i contendenti nelle attuali elezioni basano la loro campagna elettorale proprio sull’adesione al protocollo.

Maurizio: Anche in Texas e’ importante dirsi favorevoli alla pena di morte, altrimenti niente governatorato. e allora? Il fatto che una cosa sia politicamente importante non ha relazione alcuna con l’esistenza del problema nel mondo reale.

Cambioclimaticio: Leggi questo articolo su Australia e siccità dalla Stampa.

Maurizio: In Australia il problema e’ la cattiva gestione idrica, combinata a un (normale) periodo di siccita’. Nient’altro. Comunque stiamo solo “ciurlando”. Attendo ancora risposte sul merito, invece che bufale e “pop psychology”.

Ecco un suggerimento. Prenditi un esperto cambioclimatista qualunque, e digli che c’e’ un cretino (io) che dice che il clima non e’ davvero cambiato da nessuna parte, tranne che per la NAO e l’Equatore Metereologico. Chiedigli di dire dove e’ cambiato, il clima, a causa
del “cambiamento climatico”, e poi (se ti va) dimmelo cosi’ sto zitto 😉

Cambioclimaticio: Ma neanche i negazionisti negano l’esistenza dei cambiamenti climatici: negano magari che tale cambiamento sia di origine antropica.

Maurizio: Sbagliato di nuovo. La discussione e’ anche sull’entita’ di tali cambiamenti. Certo, non mi aspetto che il clima del 2007 sia uguale a quello del 1997, ma da qui a prevedere tragedie da anidride carbonica ce ne corre. Insomma, se questo cambiamento climatico portera’ a disastri, da qualche parte dovra’ pur apparire evidente “nella sua gloria”, non trovi?

Cambioclimaticio: Scusa Maurizio, la temperatura media del globo è aumentata, i ghiacciai si sono sciolti ovunque.

Maurizio: Sara’ vero, caro Cambioclimaticio? Andiamo un passo oltre i titoli dei giornali. La temperatura globale, questo parametro termodinamicamente campato in aria, e’ il risultato di una serie di misure in punti discreti, in seguito messi insieme facendo un po’ di ipotesi e usando un modello al calcolatore. Dopo tanto calcolare si arriva a un numero. Questo numero sembra essere aumentato di poco piu’ di mezzo grado in vari decenni.

Boh. Siamo al limite della sensibilita’ degli strumenti moderni, figuriamoci quelli di trenta o cento anni fa. Perche’ dovrei dare poteri dittatoriali a Blair sulla base di questo, me lo dici tu.

E i ghiacciai. Si dice che si siano sciolti. Io mi sono fatto un giro (virtuale, ahime’) su quelli della Patagonia, compreso l’Upsala la cui foto piace tanto a Greenpeace e Al Gore, e (come al solito) ho trovato una situazione molto piu’ complessa di quanto raccontata (incluso almeno due ghiacciai avanzati in tempi sospetti).

Non ho certo tempo di studiare anche le Alpi e l’Himalaya, pero’ ho appena letto che le nevi del Kilimanjaro non scompariranno presto, e non dipendono poi tanto da cambiamenti di temperatura (ce ne sono meno adesso a causa dello spostamento delle precipitazioni con l’Equatore Metereologico).

Insomma delle due aeree “glaciali” cui mi sono interessato, ben due (100%) si sono rivelate ben lontane dall’essere chiari esempi di “cambiamento climatico”.

Al mio posto, non dubiteresti delle altre notizie sui ghiacciai anche tu?

Cambioclimaticio: Pensiamo al gradiente di modifica. Ciò che avveniva in 5/10 mila anni sta capitando nel corso della mia vita.

Maurizio: Cosa? dove? quando? Ti ho chiesto appunto dove si siano avuti questi cambiamenti.

Cambioclimaticio: Fammi capire: stai dicendo, perché ci dobbiamo preoccupare di un aumento di 1 grado della temperatura media e del 30% della CO2? E quindi non ci dobbiamo neanche preoccupare se la temperature cresce di 5 o 10 gradi e se la CO2 raddoppia. Molto curioso. .

Maurizio: Che l’effetto serra della CO2 cresca logaritmicamente non penso lo contesti nessuno. Vuol dire che l’effetto di un raddoppio e’ davvero minimo. O hai letto qualcosa di diverso in proposito?

Cambioclimaticio: Comunque, prima delle prove che tu pretenderesti, ci bastano gli sconvolgimenti attuali.

Maurizio: Quali?

Cambioclimaticio: Adombri che potrebbe trattarsi di una montatura politica. Ma quando mai le classi politicamente dominanti sono state preveggenti.

Maurizio: Ma adesso tutti sono sul carrozzone. Mi verrebbe voglia di dirti, QED (o CVD in itagliano).

Cambioclimaticio: La domanda legittima che mi pongo, per esempio, sull’intervento e l’influenza dei governi a manipolare i dati, e’: quale è il giovamento che ne ricavano ?.

Maurizio: che sia o meno un bluff non importa, la verita’ e’ che non possono sbagliare, a denunciarlo. se succede, avevano ragione, e se non succede, Kyoto e dintorni hanno salvato l’umanita’ dal disastro.

Cambioclimaticio: Spaventano per meglio controllare i sudditi? Vallo a raccontare a quelli di New Orleans.

Maurizio: E sarebbe questo, lo sconvolgimento?

Per l’ennesima volta, viaggiamo a cervello spento. Ma perche’ non ti informi, sul clima?

Ma lo sai il grado di Katrina quando ha toccato terra? Tre, mica tanto forte. Pensi che e’ passata su New Orleans? Ti sbagli, ci e’ passata ben di lato. Ritieni che sia legata alla CO2 o a un cambiamento climatico? Ma se sono anni e anni che scienziati e tecnici dicevano che New Orleans non era protetta correttamente, e che prima o poi un uragano ci sarebbe arrivato (e infatti, c’e’ arrivato).

Il pensiero critico, per favore, non facciamolo marciare a giorni alterni.

Cambioclimaticio: La mummia del Similaun è ricomparsa nel 1991 dal ghiacciaio che un tempo si sarebbe detto perenne ( a 5200-5300 anni fa si fa risalire la sua epoca).

Maurizio: Scriveva tal Leopardi:

“è manifesto per isperienza, e per ragioni naturali, che la civiltà degli uomini venendo innanzi, rende l’aria, ne’ paesi abitati da essi, di giorno in giorno più mite”

“un secolo e mezzo addietro, [il] Magalotti [.] nelle Lettere familiari scriveva: ‘egli è pur certo che l’ordine antico delle stagioni par che vada pervertendosi. Qui in Italia è voce e querela comune, che i mezzi tempi non vi son più; e in questo smarrimento di confini, non vi è dubbio che il freddo acquista terreno.'”

Cambioclimaticio: E’ bastato un modesto uragano, e per di più di striscio, a causare quel po po’di disastro?E dunque nulla dovremmo temere da eventuali maggiori intemperie?.

Maurizio: Primo, che ci saranno maggiori e minori intemperie e’ una certezza, e non dipende dalla CO2. Secondo, e’ vero, all’incompetenza umana non c’e’ mai fine (figuriamoci poi a che livelli e’ arrivata sotto George W. Bush).

Cambioclimaticio: Vedi Maurizio che sei in contraddizione con te stesso? Adesso ammetti che i cambiamenti ci sono.

Maurizio: Ho detto “Per ‘cambiamento del clima’ intendo spostamenti di monsoni, cambio dei venti dominanti, modifica del jet stream”. Roba “grossa” visto che si parla di “sconvolgimenti climatici”. Dei bruscolini, che ci interessa?

Cambioclimaticio: Ma tutti sono d’accordo che i cambiamenti abbiano una accelerazione dovuta all’azione deleteria umana.

Maurizio: Non “tutti”. E’ questa la bufala che dovresti investigare, Cambioclimaticio. E non sono certo quattro o cinque a dichiararsi scettici di questa accelerazione. Devo proprio fare una lista?

Cambioclimaticio: La stessa amministrazione Bush ha dovuto a denti stretti ammetterlo. Mi pare che tu rimanga l’ultimo strenuo e rigido negazionista in assoluto, solo al mondo. Sei tu che sbagli perchè ti tappi le orecchie e chiudi gli occhi.

Maurizio: Il fatto e’ che quando leggo di una “prova del Cambiamento Climatico” mi vado a leggere gli articoli originali. Il mio tempo lo perdo, i miei occhi li apro, e le mie orecchie le stappo.

Per esempio anni fa pensai di averla trovata, la “prova”, quando ci fu un uragano nel sud atlantico: visto che di solito non ce ne sono, ecco un bel “cambiamento climatico”. Poi pero’ non ne sono comparsi piu’.

Se vuoi solo fermarti ai giornali.

Cambioclimaticio: Sarai convinto solo quando gli ‘scienziati’ ti asseconderanno con dimostrazioni secondo quelle che sono le tue tesi. Partita persa.

Maurizio: Au contraire.saro’ convinto quando l’annunciato cambiamento climatico si manifestera’.

E delle due l’una: o il cambiamento climatico (rilevante, catastrofico, chiamalo come vuoi) e’ in atto, e la CO2 sta causando (ad esempio) la siccita’ in Australia OPPURE il cambiamento climatico e’ una previsione per il futuro, certa o incerta che si voglia, ma senza granche’ segnali ad annunciarlo. Chi ci vuol credere ci creda.

Cambioclimaticio: Scusa Maurizio, i ghiacciai delle Alpi si sono ritirati a vista d’occhio, come pure i ghiacciai delle altre catene montuose.

Maurizio: Se hai qualche link a qualche articolo scientifico sull’argomento, manda pure. Io quelli sulla Patagonia li ho indicati.

Cambioclimaticio: Per quanto riguarda le temperature anomale ti linko una sezione da RealClimate.

Maurizio: gia’.RealClimate, come la “Real IRA”.non abbiamo ancora imparato a dubitare di chi si erge a depositario della verita’? Il gestore Gavin Schmidt, poverino, ha messo su il sito per ovviare alla sua scarsa capacita’ di dibattito. Buon pro gli faccia.

Invito a leggere l’originale: “P. Brohan, J.J. Kennedy, I. Harris, S.F.B. Tett and P.D. Jones, Uncertainty estimates in regional and global observed temperature changes: a new dataset from 1850. J. Geophys. Res, 111, D12106, doi:10.1029/2005JD006548.”

In particolare l’Appendice A dove grazie a un modello al calcolatore tutto il sistema viene “valutato” (_non_ “validato”: non si puo’ validare un bel niente, purtroppo, visto che non ci sono previsioni abbastanza dettagliate e nel breve termine).

Questo per dire che anche nel calcolo della temperatura media entrano modelli e ipotesi (e che quindi e’ un numero che lascia il tempo 😎 che trova, almeno finche’ qualcuno non trova come validarlo).

Invito anzi a guardarsi tutto il sito HadCRUT3 (e’ dei “buoni”, non preoccuparti.)

Come gia’ detto, magari la “temperatura” cresce davvero ma gli errori sono troppo grossi e la crescita troppo piccola per suggerire problemi di alcuna sorta.

Sul fatto che la “temperatura” globale e’ un numero campato in aria, segnalo l’opinione (peer-reviewed) di alcuni esperti in termodinamica: Bjarne Andresen del Niels Bohr Institute, University of Copenhagen, Christopher Essex dell’University of Western Ontario e Ross McKitrick dell’University of Guelph, sempre in Ontario.

C. Essex, R. McKitrick, B. Andresen: Does a Global Temperature Exist?; Journal of Non-Equilibrium Thermodynamics vol. 32, p. 1-27 (2007)”

“Le medie di Temperatura della Terra sono prive di contesto fisico che indichi come interpretarle. [.] La Statistica non puo’ far le veci della Fisica che ci manca, perche’ i dati da soli non hanno contesto. [.] I dibattiti riguardo il livello e le previsioni delle cosidette temperature globali continueranno all’infinito [.] finche’ non verra’ data una base fisica alle misurazioni delle variabili climatiche”

Cambioclimaticio: Sui ghiacciai non capisco cosa mi chiedi. Per le Alpi la documentazione è inoppugnabile, come pure sugli altri ghiacciai. La Patagonia è un caso a parte, probabilmente nell’andamento generale ci sarà pure qualche caso particolare in controtendenza, embè?.

Maurizio: Boh. Vorra’ dire che un giorno cerchero’ la documentazione sulle Alpi.

Cambioclimaticio: E poi non confondere giudizi caratteriali con giudizi scientifici. E’ vero: lo stile è l’uomo, ma lo stile non è la scienza, altrimenti ci dovremmo sbarazzare di Newton e forse anche di Einstein.

Maurizio: Chissa’ se qualcuno dei due ha sentito la necessita’ di bacchettare chi osava fare domande?

Cambioclimaticio: L’influenza politica c’è, ma non è nel senso che vedi tu. le intenzioni dei ‘politici’ erano rivolte a mitigare il grido.

Maurizio: C’e’ ben di peggio. L’IPCC ha scritto a statuto che produce prima il Summary for Policymakers, e poi pubblica i rapporti scientifici che _non possono_ smentire lo SFP. Insomma i politici possono mettere la museruola agli scienziati.

Come faccia una persona assennata ad accettare una situazione del genere non lo so proprio.

Cambioclimaticio: Rilevante è l’aumento della temperatura media planetaria.

Maurizio: Se c’e’.quello che e’ stato misurato in un modo o nell’altro (come descritto altrove) e’ comunque cosi’ infimo da non essere avvertibile. E visto che l’effetto della CO2 e’ logaritmico, il grosso e’ gia’ passato.

Cambioclimaticio: Gli eventi straordinari ci sono sempre stati e sempre ci saranno ma non dicono nulla da soli.

Maurizio: Certo. Il cambiamento vuol dire passare da una situazione stabile a un’altra. Per esempio se cominciassero ad uscir fuori uragani sud-atlantici tutti i santi anni, ecco il cambiamento climatico. Oppure la pioggia a nord del Ciad.

Cambioclimaticio: In parte del nostro globo ciò comporta una desertificazione progressiva, e alluvioni da altre parti.

Maurizio: Un po’ debole come previsione non trovi? Insomma si “prevede” un po’ meno pioggia da qualche parte, un po’ piu’ dall’altra.

Allora io prevedo che domani un po’ di persone staranno peggio, e un po’ meglio. Vuoi vedere che indovino?

Cambioclimaticio: Comunque il rapporto IPCC ti sverg.oops smentisce.

Maurizio: Davvero? Contiene una lista di “cambiamenti climatici”? Urka. Mandameli pure, mi devono essere sfuggiti.

Cambioclimaticio: Tu non cambierai mai idea perchè parti da presupposti sbagliati. Il singolo evento NON dice nulla. Lo scoglimento dei ghiacciai NON dice.

Maurizio: Guarda che qualche millennio fa pioveva nel Sahara. Ora non piove. Mi sembra un bel cambiamento che non ha bisogno di analisi statistiche.

Cambioclimaticio: Dobbiamo guardare gli eventi nel loro complesso statisticamente correlandoli alla concentrazione di CO2 con un parametro importante che è lo scorrere del tempo.

Maurizio: E va bene. Diciamo che il cambiamento climatico e’ un cambiamento statistico. Lasciamo perdere il problema di affidarsi a correlazioni invece che a una sana analisi fisica.

Saro’ buono e di animo generoso, e aggiungero’ questo alla mia richiesta di “cambiamento climatico”. Allora.se e’ in corso vorra’ dire che qualcosa sta cambiando, statisticamente parlando: mi puoi dire cosa, e dove?

A proposito, ecco un bell’articolo dove si fanno delle previsioni precise su un cambiamento climatico (aumento del “wind shear” verticale nell’Atlantico): “Vecchi, G. A., and B. J. Soden (2007), Increased tropical Atlantic wind shear in model projections of global warming, Geophys. Res. Lett., 34, L08702, doi:10.1029/2006GL028905.”

Curiosita’: il “wind shear” aumentera’, secondo 18 modelli climatici. Tale aumento sara’ deleterio per la uraganogenesi (l’eccessivo ws li fa letteralmente a pezzi). Ultimamente il “wind shear” e’ diminuito.

ps per il “wind shear” si veda http://it.wikipedia.org/wiki/Wind_shear

Cambioclimaticio: ne’ quello che dico io nè quello che dici tu ha nessuna rilevanza a livello globale, il GW va avanti a prescindere.

Maurizio: Fosse cosi’ semplice, ci sarebbe poco di che accapigliarsi. per il momento i tuoi “amici” cambioclimatisti sono responsabili dell’ottuso investimento in etanolo da mais, che sta provocando quello si’ distruzioni di ambienti naturali per far posto alle coltivazioni, e repentini aumenti di un genere alimentare di prima necessita’. Non nel 2100: qui-e-ora.

E tutto questo per 0.65C che forse non hanno neanche senso fisico?

Cambioclimaticio: Ah, beh! questa è l’ultima, è il colmo! Adesso sono i cambioclimatisti che chiedono i carburanti liquidi sostitutivi del petrolio!.

Maurizio: Mica per cattiveria, eh. Si chiama “Legge delle Conseguenze Non-Volute” (“Unintended Consequences”).

Quando si da’ spazio all’isterismo, _tutto_ viene reso possibile. Cosi’ come quando, preoccupati per quattro insetti, alcuni introdussero il Rospo delle Canne in Australia, causando distruzioni senza fine.

Cambioclimaticio: Coloro che vogliono l’etanolo sono gli amici del tuo amico negazionista per eccellenza (ma non negazionista fino al punto in cui ti esprimi tu) che è Bush.

Maurizio: Coloro che vogliono l’etanolo stanno approfittando della situazione di isterismo collettivo portata avanti da chi la pensa come te, con grande guadagno (loro) e grande perdita (per tutti gli altri). E’ come per il carbone “pulito” che “pulito” non e’ se non facendo leva sull’isteria da anidride carbonica. Un motivo in piu’ per non essere isterici.

Cambioclimaticio: Tutto ciò fa il paio con l’appoggio politico ricevuto dai “catastrofisti”.

Maurizio: Adesso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Che vuoi di piu’? Lo dici sempre che sono rimasti in quattro gatti a non crederci.come fai a lamentare miseria?

Cambioclimaticio: Aspetto ulteriori giustificazioni per la rotta su cui siete incamminati.

Maurizio: Ma io non voglio andare da nessuna parte. Sei tu a lastricare il percorso di buone intenzioni.

Cambioclimaticio: Insomma, ammettilo. I negazionisti non hanno più il ben che minimo argomento su cui attaccarsi per stare a galla.

Maurizio: e’ il giorno delle favole, evidentemente. Leggiti o ascoltati invece il dibattito sulla mozione “Global warming is not a crisis” da Intelligence-Squared. E’ roba seria, tosta e lunga.

IntelligenceSquared ha una reputazione di ferro, cosi’ come il conduttore Brian Lehrer. Il dibattito e’ stato ritrasmesso dalla NPR, la National Public Radio americana. Fra gli sponsor della serie di dibattiti, anche il New York Times.

Ci ha partecipato anche Gavin Schmidt, quello di RealClimate sopra menzionato.

Il dibattito, tenuto alla “maniera oxfordiana” con una tesi (il titolo) e una contro-tesi ciascuna portata avanti da tre persone (almeno tre dei sei erano scienziati di professione), puo’ essere interessante sia che uno creda, sia che uno non creda al riscaldamento globale.

Ma di nuovo, cio’ che tengo a sottolineare e’ che quelli che tu vaneggi non aver piu’ argomenti, possono invece portarne, e molti. Se poi vuoi ancora vivere in un tuo mondo dove sul riscaldamento globale non si discute piu’, fai pure.

Aspetto solo che tu mi venga a dire che il New York Times e’ un covo di negazionisti al soldo della Exxon, e poi chiudo bottega.



5 Responses to “Dialogo Sul Cambioclimatismo”

  1. 1 andrea

    Ritorno alle uniche cose sicure in questo gran fiume di parole che sono:
    1) da almeno un secolo si e` misurato un lento riscaldamento terrestre, con scioglimento di ghiacciai
    2) la Storia documenta periodi alternati piu’ freddi e piu’ caldi dell’attuale. Si sa con certezza che attorno all’ anno 1000 il clima fu molto piu’ caldo dell’attuale, e attorno all’anno 1700 un po’ piu’ freddo dell’attuale, il che potrebbe far ipotizzare cicli pseudo-sinusoidali di periodo 1500 anni. Cause ignote.
    3) la CO2, come il metano, come il vapore acqueo, come tanti altri gas, puo’ immagazzinare una certa quantita` di calore negli strati inferiori dell’atmosfera. Resta comunque il fatto che nell’ultima glaciazione i livelli atmosferici di CO2 erano enormemente piu’ elevati degli attuali.
    4) il procedimento scientifico consisterebbe nel determinare con la massima esattezza possibile l’ampiezza delle oscillazioni climatiche verificatesi con periodo 1500 anni, quantificandone il contributo al riscaldamento attuale, dopo circa un quarto di sinusoide crescente (350/1500). Impresa difficile non conoscendo l’errore di una approssimazione lineare. L’uomo della strada direbbe che a spanne siamo a meta` tra un 1700 in cui il mare del Nord gelava per decine di metri e un 1000 in cui la Groenlandia disponeva di fiorenti comunita` agricole che sollecitavano l’invio di vescovi dal Vaticano. Purtroppo la scienza non riuscirebbe a fare molto di piu’.
    5) come principio di precauzione si potrebbe decidere di contenere o ridurre le emissioni di tutti i gas “effetto serra”, come metano, vapor acqueo, CO2 etc Un tetto di emissioni IDENTICO per ogni elemento di superficie terrestre (si trovi in Australia o in Renania) dovrebbe essere fissato per arrivare ad un totale che tenga conto sia della necessita` di contenere queste emissioni sia della necessita` di assicurare un tenore di vita soddisfacente ai molti miliardi di persone per cui e` ancora piu’ importante avere acqua pulita, climatizzazione, elettricita` e un veicolo a motore, che qualche grado in piu’ o in meno di temperatura.

    Tutto il resto mi si consenta, e` propaganda. Politica, conflitto di interessi commerciali (stupendo l’esempio dei pollution rights, riportato oggi da Bloomberg, fissati dai burocrati europei a leadership franco-tedesca, e che si sono tradotti in guadagni colossali per le aziende leader energetiche nucleari EDF e E.ON, -fra l’altro la prima a azionariato statale francese-). Un altro esempio, che dimostra in modo lampante l’interesse che possono avere i governi a propagandare un pericolo sovrastimato, e` quello delle varie eco-tasse introdotte in vari paesi, e altre misure restrittive. Ai governi fa sempre molto comodo un nemico da temere. Ebrei, Comunisti, Terroristi, Effetto serra.. Tutto attecchisce sul terreno dell’arroganza ideologica di chi non vuol neanche dubitare che la doxa CO2=rovina planetaria possa essere fallace. Campagne mediatiche di personaggi arruolati politicamente, certo Gore ma come non pensare a certi finanzieri europei legati a doppio filo a quel George Soros che ha dichiarato pubblicamente di dedicare il resto della vita a combattere la famiglia Bush, vessillo dell’industria petrolifera?


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