I Limiti della Decrescita
Da Libération del 02 Marzo 2007:
Dans le domaine agricole, il faudrait rompre avec les filières verticales de production et de consommation, donc combattre la grande distribution, organiser la production et la consommation alimentaire à des petites échelles de territoire. En d’autres termes, il s’agit de relocaliser l’économie.
Jean Claude Besson-Girard, direttore della rivista “Entropia”, spiega perché la nozione di “decrescita” è urtante per l’immaginario occidentale, basato sul mito del progresso.
Nel campo agricolo, bisognerebbe rompere con le filiere verticali di produzione e consumo, quindi combattere la grande distribuzione, organizzare la produzione ed il consumo alimentare su piccola scala territoriale. In altri termini, bisogna ri-localizzare l’economia
Penso sara’ su questo che crollera’ il mito della decrescita, se non rivisto adeguatamente.
La distribuzione non e’ un corollario eliminabile: la distribuzione e’ tutto. E’ il cibo, l’acqua, i soldi, i vestiti, il riscaldamento, ogni cosa sotto il Sole che non voglia essere debole e continuamente a rischio.
La distribuzione e’ la societa’ stessa in cui viviamo. Se non c’e’ distribuzione, non esiste niente. Crollo’ l’Impero Romano d’Occidente, e si mori’ di fame nella Berlino Anno Zero.
Senza distribuzione non siamo morti, ma quasi. Se nell’economia ri-localizzata la zona A si trova improvvisamente senza cibo per un qualunque motivo, mentre nella zona B ce n’e’ tanto, come faranno quelli di B ad aiutare quelli di A, se non c’e’ la distribuzione? Male,
molto male.
Cosa terra’ allora assieme A e B, se non riescono neanche ad aiutarsi? E cosa impedira’ a quelli di A di andare a prendersi la roba di B (con una “guerra”) invece di morire di fame?
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