RealClimate: (quasi) Niente Puo’ Falsificare i Nostri Modelli

24Apr08

Momenti di comicita’ involontaria sul sito RealClimate, considerato da molti il Faro e/o l’Oracolo per cio’ che concerne i cambiamenti climatici di origine antropogenica.

Gestito da ricercatori della NASA sotto lo sguardo dell’esimio James Hansen, “RealClimate” si propone da anni come il sito “de rigueur” per chi crede che le attivita’ umane stiano cambiando il clima in una maniera che a breve (nel giro di qualche decennio) si rivelera’ disastrosa.

Il problema pero’ e’ che come si sa, anche le previsioni del tempo a due settimane se non due giorni possono essere completamente sbagliate, per cui a tutta prima pensare di sapere quanto piovera’ nel 2087 o quanto saranno estese le zone desertiche nel 2103 sembrerebbe davvero eccessivo. Il tempo contiene elementi molto instabili, per cui una piccola variazione iniziale puo’ portare a risultati assolutamente divergenti.

RealClimate (attenzione: il gruppo intero, non solo uno o due persone come di solito) ha deciso di rispondere a quel dubbio approfittando della morte di Ed Lorenz, lo scienziato americano che sviluppo la Teoria del Caos proprio a partire dalle sue esperienze di metereologo.

Sfortunatamente, in “Le Farfalle, I Tornado e I Modelli Climatici” il gruppo di RealClimate ha inavvertitamente dichiarato al mondo che i modelli climatici non possono praticamente essere mai falsificati: qualunque cosa succeda, cioe’, sia che faccia caldo, o freddo, o piova, o sia secco, o se ci sono piu’ uragani, o meno uragani, o piu’ tornado, o meno tornado, o se la calotta polare si scioglie, oppure se ingrandisce di dimensione: qualunque fenomeno atmosferico, semplicemente non potra’ mai essere usato per negare veridicita’ ai modelli climatici che prevedono il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.

Discorsi perfettamente analoghi si applicano anche a qualunque insieme di fenomeni atmosferici nel breve periodo, dove per “breve periodo” si intende probabilmente “di durata inferiore ai venti o trenta anni”.

Entro in piu’ dettagli nel mio blog sul clima (in inglese: “RealClimate rende la vita piu’ difficile ai modelli climatici” e “Ulteriori considerazioni sulla infalsificabilita’ dei modelli climatici su RealClimate“) quindi almeno per ora mi limito a una brevissima citazione:

[…] per il problema del clima, il tempo metereologico (o la traiettoria individuale) e’ [solo] rumore […]

Se per esempio i modelli indicano riscaldamento prossimo venturo, e i termometri indicano Gennaio e Febbraio 2008 come abbastanza piu’ freddi del solito, RealClimate puo’ comunque dire che i modelli sono giusti, e si tratta solo un fenomeno momentaneo (il “tempo”, appunto: “rumore”).

E se i modelli dicono che all’aumentare della concentrazione di gas-serra devono aumentare le temperature globali, mentre tale aumento si e’ interrotto dal 1998, di nuovo RealClimate puo’ dire che i modelli sono giusti, e che semplicemente la strada verso un pianeta piu’ caldo passa per alcuni anni senza aumento del riscaldamento (la “traiettoria individuale”).

L’unica maniera per verificare i modelli climatici sembra essere l’aspettare venti o trenta anni per vedere se il riscaldamento c’e’ stato. Difficilmente pero’ un tale atteggiamento puo’ essere usato per giustificare gli interventi drastici e illiberali che tanti richiedono, anzi pretendono.

Lo stesso Gavin Schmidt di RealClimate, in un blog di qualche mese fa, ha detto esplicitamente che le osservazioni servono “a migliorare i modelli” (invece che, che ne so, elaborare quelle “bestemmie” che sarebbero nuove interpretazioni). In altre parole: non e’ il modello climatico ad essere subordinato al mondo esterno, ma l’esatto opposto…

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Forse e’ solo un triste caso di “amore soffocante”, con i modellisti cosi’ innamorati dei modelli, da proteggerli a ogni costo, estraniandoli pero’ allora dalla “scienza” che e’ fatta, appunto, di teorie falsificabili, non corazzate contro qualunque critica o osservazione.

E’ davvero ironico che cio’ accada su RealClimate, dove non e’ praticamente possibile postare commenti se non di elogio e di accordo per i gestori del sito.

RealClimate, insomma, e’ il posto impermeabile al mondo esterno, dove modellisti impermeabili al mondo esterno pubblicano articoli impermeabili al mondo esterno…



4 Responses to “RealClimate: (quasi) Niente Puo’ Falsificare i Nostri Modelli”

  1. ciao, mi incuriosisce il tuo punto di vista sulle cosiddette “armi ambientali”, cioè su tutte quelle tecnologie belliche studiate per utilizzare l’ambiente come arma di distruzione o cmq di influenza dello scenario bellico. Recentemente il generale fabio mini ha portato la tematica fuori dai contesti “complottisti” conferendogli quella concretezza che permette di affrontare la tematica senza l’uso di condizionali o di enfasi. Grazie, attendo risposta.

  2. 2 Antenore

    Secondo me lei Morabito non ha capito la distinzione basilare fra la meteorologia e la climatologia, e quindi come funzionano i modelli climatici. Ho cercato ma non mi sembra lei abbia delle pubblicazioni scientifiche sul tema, quindi non capisco perchè le spara così’ grosse; mi sa che è la solita presunzione che permette a tanta gente di pontificare su cose che non conosce.
    Riguardo a Mini, ho letto su un libro di edizioni ambiente una stroncatura dell’articolo di mini su limes che ho riso per 10 minuti… mi sembra che citava come esperto uno che sosteneva che katrina era colpa della mafia giapponese

  3. grazie del commento Antenore ma perche’ rimanere sul vago o parlare per interposta persona? Le mie opinioni sono li’ e tutti le possono vedere. Se ho detto qualcosa di sbagliato mi corregga pure. E lasci stare per favore l’appello all’autorita’

  4. E chi e’, Mini?


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