Perché Ho Rimandato Indietro L’International Herald Tribune
Affezionato lettore dell’International Herald Tribune da più di un quarto di secolo, e abbonato fisso da almeno 12 anni, il 14 febbraio 2011 ho fatto una cosa che non avrei mai pensato di fare. Ho messo il giornale in una busta, con una bella letterina di accompagnamento, e l’ho rimandato indietro (direttamente a Parigi). Perché quando è troppo, è troppo.
Tutto è cominciato quando durante la tradizionale lettura mattutina del giornale, ho notato un articolo a pagina 3, bello in evidenza e accompagnato da una foto gigante della manifestazione “Se non ora quando” del 13 febbraio a Roma. Titolo dell’articolo, “Angry voices rise against Berlusconi“, “Voci arrabbiate si alzano contro Berlusconi” (qui sul sito del New York Times, con un titolo diverso). E fin qui niente di strano: a parte un rarissimo articolo di Rachel Donadio del 22 gennaio scorso, l’IHT non ha mai fatto molto per far comprendere ai suoi lettori neanche le basi del “fenomeno Berlusconi” e del “caso Italia”, preferendo le solite macchiette e mezze verità.
Ma la stessa Donadio, in compagnia della coautrice dell’articolo sulla manifestazione romana, Elisabetta Povoledo, ha stavolta superato se stessa, scrivendo un pezzo di propaganda spicciola e neanche tanto velata. Il “pezzo” in inglese è infatti di 784 parole, delle quali 766 sono contro Berlusconi. E solamente 18, a favore, nel senso che è stata infilata una insensata frasetta a forza:
Mr. Berlusconi and his defenders have dismissed the demonstrations as purely political, calling his critics “moralists” and “puritans”
Berlusconi e chi lo difende hanno rigettato i cortei come puramente politici, etichettando i suoi critici come “moralisti” e “puritani”
Nient’altro. Meno del 2.4% del totale dell’articolo, per chi volesse fare due conti.
Niente spazio quindi ad alcuna critica alle manifestazioni, anzi ad alcun ragionamento che possa andare al di là delle solite lamentazioni. Niente spazio neanche ad una voce non certo berlusconiana come quella di Beppe Severgnini, visto che la manifestazione l’ha criticata per suoi motivi anche lui.
E allora lo dicano forte e chiaro, all’International Herald Tribune/New York Times. Dicano di non avere intenzione di pubblicare notizie dall’Italia, e di preferire intervenire a cervello spento e con la propaganda a mille, quasi volessero imitare un qualsiasi giornalucolo egiziano filogovernativo dei tempi di Mubarak.
E se quello è il caso, allora si tengano il giornale. Per intanto, come ho detto, l’ho rimandato indietro, al Servizio Clienti però, chiedendo loro di mandarmi l’edizione giusta, quella scritta professionalmente e giornalisticamente, invece che l’edizione delle stupidaggini.
Chissà.
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in generale, l’idea che il giornalista debba sempre dare un 50/50 di punti di vista su un argomento e’ un’idea che matura nel sistema bipolare americano ed in quello inglese, laddove le due parti politiche in tenzone erano sempre considerate leggittimate e democratiche. Il berlusconismo e l’anti-berlusconismo (nella mia opinione, il primo molto piu’ che il secondo) hanno iniziato un discorso esclusivo per cui bisogna prendere una parte e si cerca sempre di tacciare l’altra di non rispetto per la democrazia. Questo articolo, semplicemente, e’ stato scritto da una persona che non considera Berlusconi e il berlusconismo come una forza demopcratica, non considera che la maggiornaza dei voti significhi demorcazia in se’, e ocme la maggior parte degli analisti politici a livello universitario e di think-tanks, considera la berlusconizzazione della politica un passo indetro del sistema democratico parlamentare e della vita culturale italiana.
Poi si possono fare ipotesi di perche’ nessuno fuori dall’Italia spenda mai una parola indifesa di Berlusconi e quasi tutti lo critichino, secondo lui in persona e’ per colpa della Repubblica 🙂
comoda la vita eh?? perche non alzi le chiappe e non torni qui in italia?? di cose da rispedire al mittente ne avrai davvero tante sai??? vieni..vieni!!!!! ti voglio proprio vedere dopo aver respirato la democrazia inglese…la libertà londinese…ti manchera’ il fiato, ti sentirai soffocare, in un urlo di silenzio..perche’ qui se non sei un lecchino del potente di turno, puoi anche marcire e crepare e vedere gente che davvero non vale un euro bucato, passarti avanti lei ed i suoi amici, calpestandoti sorridendo.
L’italia di Berlusconi dopo 20 anni….e’ semplicemente mostruosa, ed io penso che tu non ti renda piu’ conto di cosa significhi essere qui…e subire. puttane al potere, analfabeti (mafiosi) parlamentari, pluricondannati che legiferano…un puttananio senza fine..e senza vergogna!
facile essere gay con il culo degli altri…vieni quiiiiii…qui devi venire a leggerti il tuo HT….dopodiche’, sono certo che invierai la lettera di richiesta di asilo politico in UK…altro che paranoiche elucubrazioni sullo “stile” macchiettistico…qui devi venire!!
quando ti apparira berlusconi anche sulla carta del cesso, come i piu’ miseri regimi sudamericani o nordafricani…qui devi venire!! quando ogni barlume di democrazia e’ andato a farsi fottere!! qui devi tornare…qui in italia stiamo nella M…e tu te la prendi con l’ HT?? ma di quali indicatori economici parli??!? quelli dispensati da tremonti?? fatti un giro in calabria o sicilia, molise o basilicata..o campania…in italia c’e’ gia’ stata la secessione..ma nella peggiore delle maniere, altro che quella leghista. la gente disperata, fa gesti disperati…ti assicuro che tra un po ne avrai di cose da leggere sull’ HT…dall’alto della tua comoda stanzetta londinese….
..e sei pure radicale….come me!! certo che non se ne salva uno…..