L’Unico Progetto di Geoingegnerica Climatica Buono…
… e’ quello morto in partenza!
No, seriamente, è abbastanza divertente guardare il crescente impegno nell’immaginare questo o quell’altro modo di raffreddare il pianeta prima che diventi caldo abbastanza da causare una qualsivoglia sensata preoccupazione.
Auguri a tutti nel ramo buona fortuna, e chissa’ che qualcosa di utile non ne venga fuori per pura “serendipita’” (=fortuna sfacciata).
C’è un unico punto, tuttavia, su cui bisogna essere inamovibili. Non sappiamo quasi nulla del nostro pianeta, della sua atmosfera e del suo clima, e quindi ci deve essere una regola fondamentale per tutte le implementazioni di geoingegneria: vanno consentite solo quelle che possano essere attivate e disattivate completamente, quando si vuole.
Cioè, ogni progetto attuato in pratica deve essere “reversibile”.
Se è controllo planetario che vogliamo, dobbiamo cercare di essere assolutamente in controllo. Non ha senso, e’ anzi folle rilasciare apposta materiale nell’atmosfera o negli oceani se non abbiamo un modo per rimuovere quanto rilasciamo, quando vogliamo, ad esempio nel caso in cui qualcosa funzioni male (una quasi assoluta certezza, soprattutto durante i primi tentativi) .
Sarebbe estremamente sciocco ripetere con l’atmosfera e gli oceani gli errori del passato, come quelli che hanno portato a importare conigli e rospi (“cane toads”) in Australia facendoli moltiplicare incontrollabilmente.
E quindi partendo dalla lista dei progetti di geoingegneria legati al clima, appena pubblicata dall’Economist, sono questi i verdetti:
Fertilizzare l’oceano con il ferro: NO
Alberti geneticamente modificati, a crescita rapida: Sì, se per esempio un gene è aggiunto per eliminarli tutti se necessario
Reazioni CO2-idrogeno per produrre combustibile: SI
Espulsione magnetica della CO2 nello spazio: SI
Inquinare la stratosfera con lo zolfo: NO
Inquinare l’alta troposfera con lo zolfo: NO
Irrorare nubi con acqua di mare – Sì, se non altro per lo spettacolo. Chissa’, forse finalmente impareremo come si formano le nuvole
In particolare, l’articolo fa menzione di un problema fondamentale: come giustificare l’intervento di raffreddamento (potenzialmente dannoso per il Canada e la Russia, dove vasti tratti ghiacciati rimarrebbero tali) o il nonintervento (potenzialmente nocivo per Panama, per esempio, se il Passagio a Nord-ovest diventa commercialmente valido).
Ma poi si procede a dire che quelli riportati sono:
grandi esperimenti [di geongegneria], ma sarebbero almeno pianificati -a differenza dell’altrettanto grande, ma non pianificato esperimento che viene ora condotto da automobili, centrali elettriche, fabbriche di cemento e le compagnie che tagliano alberi e foreste in tutto il pianeta
Su quel punto l’Economist applica una logica fallace. In realtà, l’intervento non può avere lo stesso peso morale del nonintervento: con il primo, chi lo fa si prende su di sé la responsabilità delle conseguenze. Anche di quelle non volute.
Ma di questo ne parliamo in un altro momento…
Filed under: Ambiente, Cambiamento Climatico, Italiano, Riscaldamento Globale, Scienza | 3 Comments
Tag:geoingegneria
Ma veramente l’espulsione magnetica della CO2 nello spazio non é reversible…
e’ vero…pero’ si puo’ spegnere quando si vuole, e a parte diminuire la CO2 libera in giro, non ha altri effetti