D’Alema, il Migliore Berlusconiano
Come altrimenti interpretare queste incredibili dichiarazioni di Massimo D’Alema il 17 luglio scorso, se non come un modo per garantire che a comandare l’Italia sia Berlusconi?
Bene o male il Partito Democratico si e’ affermato come il maggior partito nelle grandi aree urbane del Paese – quindi non e’ vero che e’ una forza di una parte residua della societa’. E’ senza dubbio il maggior partito nella parte piu’ acculturata del paese – e insomma sono due dati che fanno del Partito Democratico una forza non residuale. Perche’ insomma tutto sommato le grandi aree urbane e quella parte degli italiani che piu’ partecipa ai processi cognitivi, che leggono i giornali, che leggono i libri, insomma, sono una parte attiva del paese, sono una parte essenziale
Come scritto altrove, poco da meravigliarsi se D’Alema e’ noto come antipatico. Ma non deve pensare di essere il solo. Come scrive Michael Walzer, riportato in italiano su un recento numero del Sole24Ore (“E la sinistra perse il popolo”):
E’ […] necessario fare cio’ che [noi della sinistra] non abbiamo fatto negli anni Sessanta: dobbiamo difendere le nostre posizioni mantenendo il rispetto per le motivazioni intellettuali ed emotive dei nostri concittadini
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